
Capitolina Revista
Francesca Felice traduz Aline Bei

IN OTHER WORDS/ EM OUTRAS PALAVRAS
ho incrociato Jorge e Sandra, c’è
voluto del tempo perché notassero
la mia presenza
parevano intimi, ma per lo meno non si baciavano
ingenuità mia pensare che fossi l’unica
una lenta pugnalata alle spalle intuendo che
no, scema, se per caso Jorge avrà bisogno di un’attrice
scritturerà Sandra, guardala
saluto entrambi
con disinvoltura
stavo passando di qua e vi ho visto.
mi hanno sorriso, mi hanno domandato se sto bene.
sì, grazie
qualche altra parola e dopo io
me ne sono andata
la bellezza di Sandra mi invadeva
io mi sentivo così fragile, era come se non avessi il diritto
di esistere, la bellezza di Sandra
offuscava la mia mente che alla fine, tolgo gli occhiali per capire questo, si scopre finalmente un
ratto, la conferma è nel riflesso della pozzanghera sono un ratto
la strada
è affollata, la gente cammina come se non avesse mai fatto
tardi, o perso un orecchino
dove stanno? i difetti degli altri
l’alito cattivo, le sproporzioni.
che solitudine
essere un ratto da sola
sarà che
qualcuno non ha bisogno di un topolino per un film? un roditore
che s’assomigli tanto a una donna?
leggo un annuncio sul lampione
cercasi un’attrice subumana
strappo l’annuncio
e corro
forrest gump fino alla casa di produzione
busso alla porta
sono qui per il provino.
la porta si apre
mi accomodo nello scenario tutto bianco
ho appena cominciato la performance che mi è venuta in mente
mostra bene proprio quel che sono
quando sento dire
dalle persone dietro le macchine da presa
̶ stop. la parte è tua.
̶ davvero?
̶ certo.
̶ non ci credo, che bello. ma posso già festeggiare? perché tutte le volte che festeggio
̶ cosa?
̶ mi telefonano per dire che c’è stato uno sbaglio.
̶ ma questo era prima, come ti chiami?
̶ Ratto.
̶ vieni qui, Ratto. vieni a prendere il cachet per il tuo provino.
̶ ah, grazie. grazie mille, signor
̶ filmaker. puoi chiamarmi signor filmaker. scrivimi il tuo telefono.
obbedisco.
̶ ti contatteremo.
̶ grazie.
apro la porta
della casa produttrice
pesante porta antincendio
ed esco, è già notte.
sul cammino di ritorno verso casa
mi sento
leggermente allegra
ma è passeggero
un minuto o due e mi sento malinconica di nuovo, piccola tristezza da carillon.
faccio caso, mentre cammino, alla stanchezza delle persone che stanno alla fermata dell’autobus, anche loro mi guardano, cosa penseranno di me? spero solo che non scoprano che sono un ratto, meno male che è buio
odio
le linee della mia bocca
odio il mio viso in fotografia e a volte lo amo
faccio movimenti circolari intorno agli occhi nella speranza che un giorno io affiori al punto di essere un’unanimità
e quando io sarò
un’unanimità
profondamente amata gigante dall’alto della strada io
abbraccerò
i passanti
li accoglierò tutti
nel mio petto
venite, venite
miei cari
portate
il mio latte a casa
jorge, sandra
avvicinatevi, prendete
quel che volete, via, quel che volete, non sarò mai crudele con voi.
apro la porta di casa
(squillo del telefono)
rispondo,
è dalla casa produttrice
dicono che c’è stato uno sbaglio.
A AUTORA

Aline Bei nasceu em São Paulo, em 1987. É formada em Letras pela Pontifícia Universidade Católica de São Paulo e em Artes Cênicas pelo Teatro Escola Célia-Helena. Foi colunista do site cultural Livre Opinião – Ideias em debate, editora chefe do site cultural OitavaArte e escritora convidada na Primavera Literária; Sorbonne Université, França 2018. Também em 2018 participou da Feira Internacional de Guadalajara. Em 2019 participou da Bienal do Rio de Janeiro e da Bienal de Alagoas, além de diversos eventos em Clubes de Leitura, Oficinas de Escrita Criativa e Sescs. O peso do pássaro morto, finalista do prêmio Rio de Literatura e vencedor do prêmio São Paulo de Literatura e do prêmio Toca, é o seu primeiro livro.
A TRADUTORA

Francesaca Felici é tradutora freelance literária e técnica do português e inglês ao italiano desde 2007. Ela se especializou em ficção brasileira depois de morar no Brasil por muitos anos. É professora online de italiano para estrangeiros. No Brasil, lecionou em Brasília e no Rio de Janeiro, onde deu aula no Instituto Italiano de Cultura que, em 2015, a convidou a implantar também um laboratório de tradução italiano-português, que manteve regularmente até mudar-se de volta para a Itália.